I principi nello Statuto dell’Università di Pisa: tra “Bildung” e “Chiesa della Ragione”

Principi Humboldt Pirsig Conclusioni

L'idea di Università di Humboldt

L'organizzazione interna ed esterna degli istituti scientifici superiori a Berlino

La comprensione degli istituti scientifici superiori, ..., riposa sulla determinazione a coltivare la scienza nel senso più profondo e ampio della parola e a offrire alla formazione dello spirito e dell'ethos una materia che è funzionale per il suo uso di per sé e non in quanto preparata intenzionalmente.

Lo Stato non deve trattare le università né come licei né come scuole professionali e non deve servirsi della sua accademia come una delegazione tecnica o scientifica.
(Wilhelm von Humboldt, “L'organizzazione interna ed esterna degli istituti scientifici superiori a Berlino”, Bollettino telematico di filosofia politica, 2017, URL)

Nei principi dello Statuto dell'università di Pisa sono evocati la "trasmissione delle conoscenze" (comma 1), il "progresso economico del Paese" (comma 1), la "formazione professionale" (comma 3). Tutto ciò è lontano dall'università immaginata da Humboldt, per il quale la formazione culturale (Bildung) è un'attività prettamente interiore in cui è lo studente, in quanto agente libero, il soggetto stesso dell'attività formativa. L'università, seppur deve presentarsi aperta alle sollecitazioni che provengono dalla società, tuttavia non deve essere al servizio di questa (e tantomeno dello Stato). Lo Stato, al quale i principi dello Statuto dell'Ateneo pisano assicurano sviluppo civile ed economico, non può essere causa della ricerca scientifica ma deve avere solo una funzione di garanzia sulle forme e sugli strumenti esteriori degli atenei. Infine, la "formazione professionale" a servizio della nazione è compito della scuola: lo studio dell'università deve invece andare oltre quello che è conosciuto, costruendo ponti e reti. Non si coglie nei suddetti commi la distinzione essenziale tra "Ausbildung", ovvero l'addestramento dello studente a svolgere determinati compiti e che produce specialisti, e la "Bildung", nella quale lo studente non è soggetto che subisce l'attività formativa ma è esso stesso protagonista della sua formazione. Tale mancanza di differenziazione rende difficoltoso per l'intero Ateneo pisano dedicarsi alla scienza di frontiera, ad una scienza pura (ovvero al servizio di nessuno), ad una scienza che tratta il sapere come un problema non del tutto risolto.