Pirsig, nella sua ricerca della "Qualità", è arrivato ad una definizione di questa che ne evidenzia la sua indefinibilità: "Tuttavia benché la qualità non sia definibile, noi sappiamo cos'è".
Studiando i principi dello Statuto dell'Università di Pisa, so che lì non c'è "Qualità". Mi dispiaccio di ciò perché, lavorando in Ateneo come il meccanico-artista di Pirsig che "tiene al suo lavoro", speravo di trovare qui la "Qualità" perché "quando si prova quel senso di identificazione con quello che si fa, si può vedere il suo rovescio, la Qualità appunto".
Allora cerco meglio. Niente.
Poi lo sguardo si posa sul Cherubino e sul suo motto "In supremae dignitatis". Mi sovviene un passo della Bolla di Papa Clemente VI che ha riconosciuto, nel 1343, allo Studio Pisano lo status di Studio Generale: "Possa divenire anche terreno fecondo di doni delle scienze, affinché generi uomini dotati di maturità di giudizio, incoronati di virtù ed esperti nelle dottrine delle diverse facoltà, e affinché vi sia lì una fonte di conoscenza continuamente sgorgante, al cui flusso abbondante possano attingere tutti coloro che bramano di placare la loro sete di sapere".
Ecco, forse ho intravisto, dietro tante nuvole, il "Sole della Qualità".